Carbone e allevamenti: chi avvelena la Terra

By adminvibeco In News dal mondo No comments

Cina, Stati Uniti e India sono i Paesi che inquinano di più al mondo, emettendo nell’aria le maggiori quantità di anidride carbonica.

Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2017, sono quelli forniti dal Global carbon project in uno studio pubblico a dicembre scorso, proprio nei giorni in cui in Polonia si teneva l’annuale conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima.

Secondo il report, Pechino si attesta sui 9,84 miliardi di tonnellate di CO2 (con una crescita del 4,7%) e da sola genera il 27% delle emissioni di anidride carbonica nel mondo. Gli Stati Uniti ne producono il 15% con 5,3 miliardi di tonnellate, l’India 2,4 miliardi. Poi ci sono Russia (1,7 miliardi), Giappone (1,2), Germania (0,9).

Le stime per il 2018 parlano di emissioni generate dall’uso dei combustibili fossili in crescita del 2,7%, arrivando a 37,1 miliardi di tonnellate di CO2.

Che la questione sia complessa lo dimostra il fatto che, nonostante la Cina sia impegnata da circa sei anni in un cambio di rotta sul fronte ambientale, i livelli di inquinamento atmosferico registrati nel 2019 sono aumentati in decine di città.

Nei mesi scorsi, l’organizzazione ambientalista Coal Swarm ha accusato la Cina di continuare a investire nel combustibile, dopo aver analizzato le immagini satellitari dei siti dove la costruzione di centrali era stata sospesa.

Per quanto riguarda gli Usa, l’inquinamento è causato anche dai prodotti di scarto dell’industria, rifiuti chimici e fumi tossici rilasciati nell’ambiente.

Qui industrie pesanti e centrali a carbone producono quasi l’80% di tutte le emissioni di gas serra.

Poi, c’è la questione degli allevamenti intensivi, per la Fao responsabili del 20% delle emissioni di gas serra. Uno studio realizzato dalla non-profit Grain  dall’Institute for Agriculture and Trade Policy, stima che le prime cinque aziende mondiali del ciclo di produzione di carne e latte emettano più CO2 di quanto non facciano Regno Unito, Australia e Francia.

 

Fonte Il Fatto Quotidiano

(Luisiana Gaita)