Traffico Illegale Di Rifiuti In Malesia, Bruno Bella (Vibeco): “È Necessario Un Processo Di Transizione Verso L’economia Circolare”

By adminvibeco In News dal mondo No comments

Il Verde Incontaminato Della Foresta Malese Sta Scomparendo. A Prenderne Il Posto È Un Mare Di Rifiuti Maleodoranti A Cui Non È Salubre Avvicinarsi

Il verde incontaminato della foresta malese sta scomparendo. A prenderne il posto è un mare di rifiuti maleodoranti a cui non è salubre avvicinarsi. Le enormi montagne di plastica raggiungono fino a 6 metri di altezza e sono l’effetto di un traffico illegale, che solo nel 2019 ha visto spostare dall’ Italia 1300 tonnellate di materiali destinati al riciclo e che invece finiscono nelle mani di aziende malesi prive di autorizzazioni.

L’unità investigativa di Greepeace ha scoperto, in un’inchiesta durata più di un anno, che le spedizioni illegali sono 43 su un totale di 63, mettendo in risalto i relativi problemi legati alla sicurezza ambientale e alla salute pubblica. “Le risorse del nostro pianeta sono limitate”, ha spiegato Bruno Bella, fondatore del gruppo Vibeco, azienda leader nel settore dello smaltimento rifiuti con un fatturato di circa 50 milioni di euro l’anno e che da tempo è impegnata nella sensibilizzazione sui problemi legati all’ambiente, “ma grazie all’economia circolare e al recupero di materiali di scarto possiamo costruire un pianeta in cui niente si distrugge e niente si crea ma tutto viene recuperato, con vantaggi per tutta la popolazione mondiale, anche per Paesi o persone

al momento in difficoltà.”

Per Bruno Bella e la Vibeco l’immondizia è una fonte di energia a basso costo, grazie alla quale in un sistema di economia circolare ben collaudato l’Italia potrebbe emanciparsi dalla dipendenza nei confronti delle superpotenze produttrici di gas e idrocarburi e raggiungere un buon livello di ecosostenibilità.

E aggiunge: “già oggi il combustibile da rifiuto è più performante del carbone. E in futuro, con l’ulteriore affinarsi della tecnologia, sarà ancora meglio. Concetti, questi, che nella maggior parte dei Paesi europei sono molto chiari da tempo e che da noi faticano a farsi largo. Gli italiani, oggi, pagano per farsi portare via i rifiuti da paesi come la Germania o il Portogallo. In questo modo, di fatto, rinunciamo a produrre l’energia del futuro, perdendo terreno rispetto agli altri.”

In conclusione, afferma Bruno Bella: “le tecniche per produrre energia di questo tipo si stanno affinando sempre di più. Noi di Vibeco, per esempio, abbiamo inventato quello che io ho definito “il mattone ecologico”, un processo per riutilizzare le scorie prodotte dagli inceneritori senza rilasciare nessuna scoria contaminante.” Bruno Bella da anni porta avanti il messaggio che sia ormai necessario avviare un processo di transizione verso l’economia circolare.